Dopo la rivoluzione del 14 gennaio e il silenzio imposto per decenni ai tunisini, è subentrato, com’era naturale aspettarsi, un proliferare di mezzi informativi cartacei e digitali. La necessità di parlare, e la possibilità di farlo, si sono tradotte in un brulichio di voci che, a stento, hanno prodotto qualcosa in più della semplice testimonianza dell’immediato, rendendo scarsamente interpretabile una situazione complessa e in costante evoluzione, con il risultato di contribuire, in molte occasioni, più alla confusione che all’informazione e all’analisi. Per quanto riguarda i mezzi d’informazione stranieri, la situazione è ancora più desolante: concentrati sulla Tunisia durante il periodo della rivoluzione, sono ora totalmente disinteressati al paese e quando se ne occupano lo fanno in modo interessato riproducendo i classici e vetusti cliché sul mondo musulmano.
Tunisia in Red è un sito di informazione, analisi e riflessione nato dall’iniziativa di un gruppo di tunisini e di stranieri residenti in Tunisia. Parte dalla percezione di una certa carenza: ci sembra, in effetti, che manchi un mezzo che raccolga, ordini e analizzi l’informazione dispersa e poco elaborata offerta dal panorama attuale. Siamo convinti, inoltre, della necessità di un “luogo” che centralizzi le numerose iniziative e manifestazioni, culturali e politiche, di movimenti sociali o settori minoritari particolarmente attivi che, per mancanza d’informazione, passano inosservati o si evaporano nella diffusione privata di circoli molto ristretti.
Tunisia in Red vuole essere un organo d’informazione partecipe e testimone del complesso processo di trasformazione che attraversa la società tunisina. Il riferimento al colore rosso (red) contenuto nel nome implica per noi diversi significati, tutti essenziali. Rosso, in primo luogo, perché Tunisia in Red è solidale con la rivoluzione e i suoi martiri, il cui sangue – rosso come rossa è la bandiera nazionale tunisina – è simbolo del sollevamento popolare, dello slancio per la trasformazione sociale e di tutti coloro che per essa sacrificarono la propria vita. In secondo luogo perché il “rosso”, aldilà delle sigle e dei partiti, è il colore con cui da sempre si è manifestata nel mondo la sensibilità sociale politica della “sinistra”. Red, inoltre, è la parola spagnola che traduce “rete” in italiano, “réseau” in francese, “chabaka” in arabo, ovvero il nuovo sistema nervoso della comunicazione digitale. Con Tunisia in Red facciamo dunque riferimento a un qualcosa che, come un immaginario campo magnetico in cui convergono diversi e multipli significati, vorrebbe evocare, con un nome quasi musicale (come la famosa Rapsody in blue di Gershwin), la connessione tra Tunisi, la rivoluzione e la rete.
Nel dar vita a questa iniziativa, il nostro obiettivo è quindi triplice:
1. Raccogliere e produrre testi d’informazione e d’analisi che siano rigorosi e siano, nello stesso tempo, una testimonianza del processo d’emancipazione sociale in corso; testi che saranno scritti o tradotti in diverse lingue (francese, arabo, italiano, spagnolo) e destinati a lettori tunisini ma soprattutto, a lettori stranieri interessati a conoscere la realtà tunisina attraverso un occhio diverso da quello dei media convenzionali e dall’immagine spesso manipolata o semplificata che ne viene offerta;
2. Servire da canale informativo in cui convergano le iniziative di movimenti e associazioni che non dispongono di visibilità pubblica;
3. Recuperare e alimentare progressivamente un archivio documentario – testuale e audio visuale – che permetta ricostruire il processo storico avvenuto in Tunisia negli ultimi due anni, partendo dal valore politico della memoria storica e dalla convinzione che ai popoli cui si “ruba” la memoria è poi molto più facile sottrarre tutto il resto.
Convinti che la realizzazione di questi obiettivi può avvenire solo attraverso la cooperazione di molti e partendo dal desiderio di creare un luogo che sia punto di riferimento collettivo, contiamo su tutti coloro che vorranno contribuire al progetto inviandoci articoli, segnalandoci iniziative o raccogliendo ed elaborando informazione.
Sono trascorsi oltre due anni dalla sconfitta popolare della dittatura di Ben Ali: un’informazione e un’analisi ponderate e documentate, senza manipolazioni e demagogie, costituiscono la vera condizione per quella trasformazione sociale e democratica che la Tunisia richiede e merita. E’ in questa direzione che Tunisia in Red, intende, con modestia, muoversi e far sentire la propria voce.
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